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«Juve squadra modesta. Sarebbe servito Xhaka»

Arno Rossini: «Colpa di Tudor? «Se in garage hai una Porsche non puoi pensare che vada come una Panda»
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«Juve squadra modesta. Sarebbe servito Xhaka»
Arno Rossini: «Colpa di Tudor? «Se in garage hai una Porsche non puoi pensare che vada come una Panda»
«Igli Tare è un grande. È uno che parla poco e lavora. Uno che ha lasciato le chiacchiere a Ibrahimovic, che però lo sentiamo solo per qualche cazzata di Sanremo».
Calcio - Europa League - Fase a gironi22.10.2025

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TORINO - Si parla di Luciano Spalletti, si parla di Roberto Mancini, si parla anche di Raffaele Palladino. Sono questi tre, citati in ordine sparso, i principali candidati alla panchina di una Juventus sotto esame. Qualora Igor Tudor dovesse “bucare” anche le prossime partite…

«Come se la situazione attuale fosse figlia delle scelte del mister croato - è intervenuto Arno Rossini - È vero, qualche decisione diversa avrebbe potuto prenderla. Forse, per esempio, schierare Yildiz un po’ più “dentro” l’azione invece che largo sulla sinistra. I risultati così così dei bianconeri sono comunque soprattutto colpa della società. Se in garage hai una Porsche non puoi pensare che vada come una Panda».

Traducendo, il livello è quello che è…
«Lo diciamo da tempo. In difesa con Bremer, ora infortunato, Gatti e gli altri, e in attacco, con tutti quei giocatori, a Torino c’è un buon livello. Il problema è a centrocampo. Manca un regista vero. Locatelli è un calciatore normale, al quale non puoi chiedere di svolgere determinati compiti. Thuram… Thuram è bravo ma fa un altro lavoro. Darebbe il massimo con accanto un regista vero. La Juventus sta semplicemente ottenendo i risultati che merita. È una squadra modesta. Colpa di Tudor? Non puoi pensare di andare in trattoria e chiedere il caviale: mangi quello che c’è».

Alla Vecchia Signora servirebbe un regista alla Modric?
«Per esempio. Che è andato al Milan anche grazie al lavoro di Igli Tare, un grande come direttore sportivo. Uno che parla poco e lavora. Uno che ha lasciato le chiacchiere a Ibrahimovic, che però lo sentiamo solo per qualche cazzata di Sanremo. Alla Juve serve un giocatore carismatico, che sappia indicare la strada nei momenti complicati. Al posto di spendere tanto per gli attaccanti, i dirigenti avrebbero potuto “risparmiare” e puntare su Xhaka: visto il livello della Serie A, con Granit avrebbero fatto un grande salto di qualità».

Il problema è dunque sempre lì, in società.
«Con il Como la Juve ha fatto una figura un po’ così. E non perché il Como sia eccezionale. Ha Nico Paz, un campione vero, certo, ma per il resto… gioca a calcio. E “giocare”, nel senso di essere organizzato, avere dei sincronismi, puoi farlo solo se hai del tempo per lavorare. O se sul mercato puoi permetterti di comprare campioni assoluti. Questa seconda opzione a Torino non è attuabile, ma allora finché non si decideranno a puntare forte sulla prima...».

Esiste una soluzione?
«Essere pazienti. E puntare su un tecnico esperto e soprattutto credibile agli occhi dei giocatori, da “firmare” a lungo ovviamente. La società dovrebbe dire: “ragazzi ricominciamo da lui, che sarà l’allenatore per i prossimi tre-quattro anni”. Cominciando da una certezza e muovendosi con intelligenza sul mercato la situazione potrebbe cambiare. Ma serve tempo».

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