Divieto del velo a scuola, il Consiglio Federale si oppone
Il motivo di Berna è legato alla necessità che tutte le ragazze devono poter accedere alle lezioni: «In una società libera le prescrizioni relative all’abbigliamento dovrebbero comunque essere applicate con moderazione».
BERNA - Il Parlamento ha incaricato il Consiglio federale di valutare l’introduzione di una base legale per vietare il velo negli asili e nelle scuole alle allieve al di sotto dei 16 anni. In particolare, deve dimostrare se almeno il divieto di indossare il velo durante le lezioni di educazione fisica e di nuoto possa garantire la partecipazione di tutte le ragazze alle lezioni.
Nel rapporto del 22 ottobre 2025, l’Esecutivo afferma che, «in virtù della Costituzione federale, ai Cantoni competono il settore scolastico e il disciplinamento dei rapporti tra Chiesa e Stato. In alcuni casi le autorità cantonali hanno pronunciato un divieto di indossare il velo per le allieve. Ciò ha consentito al Tribunale federale di chiarire la situazione giuridica. In una decisione di principio del 2015 il Tribunale federale ha stabilito che un divieto generale di indossare il velo per le allieve nelle scuole pubbliche è anticostituzionale».
Per il Consiglio federale l'accesso alle lezioni è fondamentale, in quanto «promuove le pari opportunità e l'integrazione». Stando a Berna «già oggi i Cantoni sono tenuti ad assicurare a tutti gli allievi l’accesso illimitato a tutte le materie scolastiche obbligatorie. Nella pratica, i Cantoni sono restii a concedere dispense per motivi religiosi».
Dal punto di vista giuridico, oggi la partecipazione alle lezioni, incluse quelle di educazione fisica e nuoto, è già garantita per tutte le ragazze.
Inoltre, il Consiglio federale ritiene importante che lo Stato, e quindi la scuola, rimanga neutrale rispetto a tutti gli allievi per quanto concerne i simboli religiosi. Per queste ragioni, rifiuta l’introduzione di un divieto generale di indossare il velo per le allieve nelle scuole pubbliche.
Nelle loro direttive, molti Cantoni prevedono soluzioni praticabili e semplici concernenti questioni religiose e di diversità culturale: una ragazza può ad esempio partecipare alla lezione di nuoto indossando un costume da bagno che le copre interamente il corpo e una cuffia da bagno.
«In una società libera le prescrizioni relative all’abbigliamento dovrebbero comunque essere applicate con moderazione», conclude l'Esecutivo.
