Non ci sarebbero piani per un incontro Trump-Putin nel futuro prossimo

Lo svela un alto funzionario della Casa Bianca, sentito da Reuters. L'Europa invece pensa a dodici punti per la pace
WASHINGTON D.C. - Non ci sono piani per un incontro «nell'immediato futuro» tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin: lo ha dichiarato un alto funzionario della Casa Bianca, pochi giorni dopo che Trump aveva proposto un altro vertice con la sua controparte russa. Lo riferisce la Reuters sul suo sito.
Anche il segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov non hanno in programma di incontrarsi di persona, ha affermato il funzionario, definendo la loro chiamata di lunedì «produttiva».
Intanto, le nazioni europee stanno lavorando con l'Ucraina su una proposta in 12 punti per porre fine alla guerra della Russia lungo le attuali linee di battaglia, respingendo le rinnovate richieste di Vladimir Putin agli Stati Uniti affinché Kiev ceda territori in cambio di un accordo di pace. Lo riferisce Bloomberg sul suo sito.
Prima con una dichiarazione congiunta in cui si dicono «consapevoli che l'Ucraina» debba trovarsi «nella posizione più forte possibile, prima, durante e dopo qualsiasi cessate il fuoco», poi con «un piano in 12 punti» - in questo caso reso noto da Bloomberg - che delinei i possibili confini della pace una volta fermate le ostilità. Il punto di partenza dei negoziati, come suggerito dallo stesso presidente Usa, è infatti il «congelamento del fronte" e lo «stop ai combattimenti».
«Siamo tutti uniti nel desiderio di una pace giusta e duratura, che il popolo ucraino merita: le tattiche dilatorie della Russia hanno dimostrato più volte che l'Ucraina è l'unica parte seriamente intenzionata a raggiungere la pace ed è sotto gli occhi di tutti che Putin continua a scegliere la violenza e la distruzione», dichiarano i leader di Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Polonia, Norvegia, Finlandia e delle istituzioni europee in tandem con Zelensky -- in seguito si uniranno poi anche Spagna e Svezia.
«Dobbiamo aumentare la pressione sull'economia russa e sulla sua industria della difesa, finché Putin non sarà pronto alla pace», si legge ancora nella dichiarazione. «Stiamo elaborando misure per sfruttare appieno il valore dei beni sovrani russi immobilizzati, in modo che l'Ucraina disponga delle risorse di cui ha bisogno», affermano i leader ricordando che si riuniranno al Consiglio Europeo e nella coalizione dei volenterosi «per discutere come portare avanti questo lavoro e sostenere ulteriormente l'Ucraina».
Poco importa se, come sembra, il vertice di Budapest al momento è finito nel congelatore: l'obiettivo è prendere in mano l'agenda e mostrarsi proattivi, sia agli occhi di Trump che di Putin. A tenere i contatti, sia con gli ucraini che con gli americani, è lo staff del presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, con Zelensky atteso a Bruxelles per il vertice dei leader di giovedì e quello dei volonterosi a Londra, venerdì.
Ma cosa prevede il piano? Tra i punti, secondo l'agenzia Usa, si conta «il rientro dei bambini ucraini rapiti e avviati alle adozioni forzate, lo scambio di prigionieri, le garanzie di sicurezza a Kiev, la concessione di fondi per riparare i danni subiti dall'invasione russa e un percorso per entrare rapidamente nell'Ue».
Le sanzioni imposte a Mosca verrebbero in questo quadro «gradualmente rimosse" ma gli asset della Banca Centrale russa, congelati dall'Occidente, non verrebbero restituiti sino a che Mosca non concordi di «contribuire alla ricostruzione dell'Ucraina».
Le restrizioni verrebbero però ripristinate immediatamente se la Russia attaccasse nuovamente il suo vicino. Mosca e Kiev avvierebbero negoziati sulla governance dei territori occupati, anche se né l'Europa né l'Ucraina sarebbero disposte a riconoscere legalmente alcun territorio occupato come russo. Un comitato di pace presieduto dal presidente Trump sarebbe infine chiamato a supervisionare l'attuazione del piano proposto.
Il Cremlino ha più volte respinto al mittente molte delle idee avanzate nel documento (come la tregua prima dei negoziati) e la sensazione, a Bruxelles, è che si stia «girando in tondo». Ecco perché l'attenzione ora è tutta sulle possibilità che ha l'Europa, Ue in testa, di aiutare l'Ucraina a tenere testa alla Russia, nella speranza che il collasso della sua economia la costringa a sedersi davvero al tavolo dei negoziati.