La giustizia ordina il rilascio di Hannibal Gheddafi

Detenuto da dieci anni potrà uscire in cambio di una cauzione di 11 milioni di dollari. Ma non potrà viaggiare.
BEIRUT - Le autorità libanesi hanno ordinato la scarcerazione - dietro il pagamento di una cauzione di undici milioni di dollari (quasi nove milioni di franchi al cambio attuale) - di Hannibal Gheddafi, uno dei figli dell'ex leader libico Muammar Gheddafi, detenuto da dieci anni in Libano senza essere mai stato processato.
Lo ha reso noto il suo avvocato, Laurent Bayon, all'agenzia di stampa France-Presse (Afp), precisando che il suo assistito intende contestare la cauzione dal momento che è impossibilitato a versare la somma a causa delle sanzioni internazionali ancora in vigore contro il clan Gheddafi.
Informazioni importanti - Secondo le autorità libanesi, Hannibal Gheddafi disporrebbe di informazioni importanti sulla misteriosa scomparsa in Libia, nel 1978, dell'imam sciita Moussa Sadr, della quale ritengono responsabile il padre, Muammar Gheddafi. All'epoca dei fatti, Hannibal aveva soltanto due anni.
«Il giudice istruttore nel caso del rapimento e della scomparsa dell'imam Sadr ha acconsentito al rilascio di Hannibal Gheddafi dietro cauzione di undici milioni di dollari», ha confermato un funzionario della giustizia libanese, aggiungendo che sul figlio dell'ex dittatore libico grava un divieto di espatrio.
Negli anni Duemila Hannibal Gheddafi aveva avuto problemi giudiziari in Francia e Svizzera. Dopo la caduta del regime libico, si era rifugiato in Siria, dove viveva con la moglie, una modella libanese. Nel 2015 fu attirato con un inganno in Libano da uomini armati legati al figlio di uno dei collaboratori di Moussa Sadr, scomparso insieme a lui. Le autorità libanesi lo liberarono dai suoi rapitori, ma lo incarcerarono subito dopo. Da allora è rimasto in detenzione preventiva senza processo.
La scorsa settimana il suo avvocato ha riferito che, durante la detenzione in isolamento, Hannibal Gheddafi era stato ricoverato in ospedale per diversi giorni e che le sue condizioni di salute risultavano «preoccupanti». Lo scorso agosto Human Rights Watch, organizzazione non governativa internazionale attiva nella difesa dei diritti umani, ha chiesto il suo «rilascio immediato», denunciando una detenzione basata su «accuse apparentemente infondate», secondo cui egli disporrebbe di informazioni sul caso Sadr.