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Milioni contro un re, ma in cerca di un'alternativa

La folla che ha contestato Donald Trump non ha nascosto di essere scontenta del Partito democratico
GETTY IMAGES
Fonte NBC News
Milioni contro un re, ma in cerca di un'alternativa
La folla che ha contestato Donald Trump non ha nascosto di essere scontenta del Partito democratico

WASHINGTON - L'enorme massa di persone scesa in strada sabato per contestare "Donald il monarca" ha espresso un'inequivocabile condanna verso il modo di fare dell'attuale presidente. Ma c'è anche una seconda, feroce critica: questa volta ai leader del Partito democratico.

Molli e disorganizzati - «Non ho molta fiducia nei Democratici in questo momento», ha dichiarato uno dei manifestanti a NBC News. «Non sembrano avere molta spina dorsale o un singolo messaggio. Sono semplicemente troppo disorganizzati per combattere degnamente contro queste st...e». Una confusione che li pone in netto svantaggio contro gli attuali rivali politici. «Mi duole dirlo, ma gli scagnozzi di Trump sono f....e organizzati rispetto ai democratici in questo momento».

La base democratica e liberal, che ha manifestato il suo malumore nelle città statunitensi, si dice semplicemente «delusa» da un Partito che sembra non essersi ancora ripreso dalla scoppola elettorale del 2024. I tassi di approvazione da parte degli elettori registrati sono scesi al 27%, il valore più basso degli ultimi decenni. «Con questi numeri, il Partito democratico non ha bisogno di un rebranding. Ha bisogno di un rilancio» diceva lo scorso maggio il sondaggista Jeff Horwitt.

La paura di perdere, ancora - Cosa paralizza i Democratici? La sensazione è che non sia ancora stata elaborata la perdita della Casa Bianca, arrivata dopo un drammatico cambio di candidato all'ultimo momento, e che molti siano ancora alla ricerca delle ragioni di quella sconfitta. Secondo altri, invece, è la paura di perdere il seggio alle elezioni di medio termine del prossimo anno a giustificare tentennamenti e inazione da parte di vari rappresentanti. «Penso che tutti loro dovrebbero essere nei loro stati durante queste proteste No Kings, per far sapere alla gente che stanno dalla parte della democrazia» ha dichiarato, sempre a NBC News, una donna che ha preso parte alla manifestazione di Washington. «Credo che molti di loro siano preoccupati di mantenere i loro seggi e stanno perdendo un'opportunità proprio qui per mostrare che cos'è la democrazia, per far sentire la propria voce».

In realtà alcuni esponenti di rilievo del Partito democratico sono scesi in piazza sabato. C'era il leader della minoranza Chuck Schumer, la senatrice (e candidata alle primarie presidenziali) Elizabeth Warren, il governatore dell'Illinois JB Pritzker, e così via.

La richiesta di rinnovamento - La risposta così massiccia alla mobilitazione dà speranza a chi si oppone all'operato dell'amministrazione Trump. Resta solo da capire chi, all'interno di un sistema polarizzato come quello statunitense, potrà ergersi a candidato forte per la causa dei Democratici. «Liberiamoci di un sacco di vecchia guardia e portiamo dentro un po' di sangue fresco. Abbiamo troppi ottuagenari e settantenni al Congresso» ha dichiarato una giovane. I nomi più gettonati dalla piazza sono quelli del governatore della California Gavin Newsom, del senatore Chris Murphy, della deputata Alexandria Ocasio-Cortez ma anche quello di Zohran Mamdani, il candidato democratico alla carica di sindaco di New York.

Repubblicani in silenzio (quasi) totale - Il Partito repubblicano, invece, come ha reagito? In maniera pressocché silenziosa. Gli unici commenti di rilievo sono arrivati dai vertici del movimento: lo speaker della Camera Mike Johnson, il vicepresidente JD Vance e ovviamente lui, Donald Trump. «Si riferiscono a me come un re. Non sono un re» ha dichiarato nel corso di un'intervista a Fox News.

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