Trump si è auto-invitato al WEF

È stato lui stesso ad annunciare la sua presenza a Davos, nonostante non ci fosse alcun invito da parte degli organizzatori
DAVOS - Donald Trump prenderà parte al World Economic Forum (WEF) che si terrà il prossimo mese di gennaio a Davos. È già accaduto che il presidente degli Stati Uniti salisse sull'Air Force One e varcasse l'Atlantico per prendere parte al prestigioso meeting grigionese, ma questa volta la notizia ha un valore diverso: gli organizzatori non avevano inviato alcun invito alla Casa Bianca e quello di Trump è da considerarsi un vero e proprio auto-invito.
Lo riferiscono mercoledì i quotidiani di CH Media, in un articolo a firma Patrik Müller e Stefan Bühler. Ad accoglierlo a Davos ci saranno i due successori del fondatore Klaus Schwab: il basilese André Hoffmann (che probabilmente resterà defilato, dopo le critiche rivolte al tycoon a inizio anno) e soprattutto lo statunitense Larry Fink. Fondatore di BlackRock, il più grande gestore patrimoniale al mondo, conosce Trump da decenni.
Dal WEF non sono arrivate conferme ufficiali, ma le fonti citate da CH Media confermano questa pianificazione. Questo avviene pur in un quadro d'incertezza fisiologica, con un personaggio imprevedibile come Trump.
L'arrivo in Svizzera del presidente americano ha ovviamente una valenza politica. Per il direttore del Dipartimento federale degli affari esteri Ignazio Cassis potrebbe essere l'occasione per sottolineare il ruolo di mediazione della Confederazione nei conflitti internazionali, un po' come accaduto per la conferenza di pace per l'Ucraina sul Bürgenstock - le cui basi erano state gettate a Davos.
Meno entusiasta sarà Guy Parmelin. Il direttore del Dipartimento federale dell'economia dovrà fare i conti con il rivale della disputa ancora irrisolta sui dazi doganali. Parmelin potrebbe iniziare l'anno da presidente della Confederazione nella maniera più complicata possibile.