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GINEVRA

Un cuore a metà, per la prima volta in Europa. Storica operazione a Ginevra

Un dodicenne ha ricevuto il trapianto di solo metà organo: era la sua quarta operazione al cuore a causa di una cardiopatia congenita
Depositphotos (EvgeniyShkolenko)
Un cuore a metà, per la prima volta in Europa. Storica operazione a Ginevra
Un dodicenne ha ricevuto il trapianto di solo metà organo: era la sua quarta operazione al cuore a causa di una cardiopatia congenita

GINEVRA - Per ridurre il rischio di rigetto, un bambino ha ricevuto il trapianto di solo metà cuore. Per la prima volta un intervento simile, già eseguito in una trentina di occasioni, è avvenuto in Europa, a Ginevra, dai medici dell'Ospedale Universitario di Ginevra (HUG).

La storia del giovane paziente - Il paziente ha solo 12 anni e già tre interventi al cuore in un altro cantone. È nato con una complessa cardiopatia congenita, la truncus arteriosus communis. Gli erano state impiantate delle valvole biologiche, che però negli ultimi anni hanno iniziato a deteriorarsi. Per alcuni anni aveva condotto una vita pressoché uguale a quella dei suoi coetanei, poi qualcosa aveva cominciato a non funzionare: si sentiva troppo stanco per molte attività, era più lento e meno forte degli altri, racconta la mamma.

I rischi di scegliere una nuova valvola - Inserire una nuova valvola, che fosse biologica o meccanica, non si adattava al suo profilo clinico e avrebbe potuto portare a nuove operazioni future o richiedere una terapia anticoagulante non adatta. Negli Stati Uniti per una trentina di volte si era trapiantato un cuore a metà: di fatto, vengono sostituite solo delle strutture valvolari particolari, la valvola aortica e quella polmonare.

Perchè era l'intervento adatto - I vantaggi, nel caso del 12enne, sarebbero stati un minor rischio di rigetto, il mantenimento del muscolo cardiaco e la sola parziale necessità di terapia immunosoppressiva. Inoltre, le valvole sarebbero cresciute con lui, evitando altre operazioni.

«Non voleva vivere una vita a metà» - L'opzione è stata presentata alla famiglia nella sua complessità. Sarebbe stata una prima europea. «Dovevamo scegliere tra il peggio e il peggio... o provare qualcosa di nuovo», ha detto la mamma, aggiungendo che il giovane conosce il suo corpo e ha aderito con entusiasmo all'idea. «Gli faceva meno paura che vivere una vita a metà».

Chi lo ha operato - E così cardiochirurgo pediatrico Tornike Sologashvili, su iniziativa della cardiologa pediatrica Julie Wacker, ha eseguito l'intervento. È durato cinque ore. Le valvole, in casi simili, vengono prelevate da un donatore o una donatrice il cui cuore completo non è idoneo per un trapianto.

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