Cerca e trova immobili
SVIZZERA / UE

UDC scioccata: «Quel trattato ci fa diventare una colonia dell’UE»

Il partito respinge l'insieme del pacchetto e chiede che sia sottoposto a referendum obbligatorio.
AFP
La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e Viola Amherd - dicembre 2024
Fonte Ats
UDC scioccata: «Quel trattato ci fa diventare una colonia dell’UE»
Il partito respinge l'insieme del pacchetto e chiede che sia sottoposto a referendum obbligatorio.

BERNA - Gli accordi con l'Unione europea (UE) minacciano la sovranità svizzera, la sua indipendenza e conducono «insidiosamente» Berna nelle braccia di Bruxelles. Sono queste, in estrema sintesi e senza sorprese, le conclusioni alle quali giunge l'UDC dopo aver consultato le 2'207 pagine delle intese e le ulteriori 20'000 relative ad atti secondari. Il partito respinge l'insieme del pacchetto e chiede che sia sottoposto a referendum obbligatorio.

«Il risultato dell'analisi ci ha scioccati», sintetizza in una nota odierna il consigliere nazionale e capogruppo alle Camere Thomas Aeschi (ZG), aggiungendo che l'obbligo di riprendere automaticamente il diritto dell'UE costituisce un puro e semplice attacco esistenziale della Costituzione federale.

Negli accordi, l'UDC vede una minaccia all'indipendenza della Svizzera, ai suoi diritti democratici, alla sua neutralità e al suo federalismo, tanto da mettere in pericolo gli interessi della popolazione e dell'economia svizzera e dunque la prosperità del Paese. «Il risultato di questa analisi ci ha scioccati: respingiamo questo trattato di sottomissione per ragioni di principio. È in totale contrasto con la nostra tradizione istituzionale e di democrazia diretta. Ma lo respingiamo anche per motivi concreti. Come dimostrato dall’analisi dei singoli accordi. Questo trattato equivarrebbe alla resa della Svizzera. Esiste quindi una sola risposta possibile a questo contratto capestro: un deciso NO – in Parlamento, alle urne e da parte dei Cantoni!»

In futuro, settori centrali della politica elvetica saranno determinati dall'UE, prosegue Aeschi, elencando immigrazione, accesso alle assicurazioni sociali, politica economica, regolamentazione del mercato del lavoro, politica dei trasporti e agricola, come pure il mercato dell'elettricità e alcuni aspetti della politica sanitaria.

Critiche al diritto europeo automatico - Magdalena Martullo-Blocher (GR), vicepresidente dell’UDC e consigliera nazionale: «Il problema principale di questo pacchetto è l’obbligo di adottare un diritto straniero. Con l’entrata in vigore dovremmo assumerci 20'000 pagine di diritto UE e, in futuro, tutto ciò che l’UE deciderà in ambiti fondamentali come la libera circolazione, i trasporti, il settore alimentare, la sanità, ecc. Questo diritto – secondo il cosiddetto “metodo d’integrazione” – si applicherà non solo alle esportazioni, ma a tutte le persone e imprese in Svizzera, in pratica nella nostra vita quotidiana! Così ci consegneremmo all’UE, perdendo autodeterminazione, democrazia e federalismo. Il pacchetto significa: diritto straniero, giudici stranieri e sanzioni ingiuste e unilaterali – una vera sottomissione coloniale! Vista la sua portata, il pacchetto deve assolutamente essere sottoposto al voto di popolo e Cantoni.»

Per il consigliere nazionale Pascal Schmid (TG), l’intesa sull’immigrazione introdurrebbe «un permesso di soggiorno praticamente permanente per i cittadini UE», estendendo anche i diritti di ricongiungimento familiare. «Il rischio – ha avvertito – è di favorire l’immigrazione nel nostro sistema sociale».

Ambiti contestati - I deputati UDC hanno inoltre criticato l’accordo sugli aiuti di Stato, che secondo Yvan Pahud (VD) conferirebbe alla Commissione UE «un’influenza diretta sulle politiche svizzere di sostegno economico».
Sul fronte dei trasporti, Benjamin Giezendanner (AG) ha messo in guardia contro «la liberalizzazione forzata» del mercato ferroviario.
Nel settore agricolo, Martin Haab (ZH) teme «un eccesso di burocrazia e regole UE che penalizzerebbero le piccole realtà locali».

Anche l’accordo sull’energia elettrica e quello sulla sanità sono stati criticati: secondo Michael Graber (VS) la Svizzera «perderebbe il controllo sulla propria produzione energetica», mentre Vroni Thalmann-Bieri (LU) ha denunciato «il rischio di dover applicare in modo automatico misure sanitarie decise a Bruxelles, anche in situazioni di crisi».

Un deciso "no" - Il gruppo parlamentare UDC ha annunciato la propria opposizione «ferma e compatta» al pacchetto di accordi, invitando il Parlamento, i Cantoni e i cittadini a respingere l’intesa.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE