Le due iniziative contro i parchi eolici «vanno respinte»

Il Consiglio federale va avanti per la sua strada e intende elaborare il messaggio da sottoporre al Parlamento in tempi rapidi.
BERNA - Le due iniziative popolari "per la protezione delle foreste" e "per la protezione dei Comuni", che mirano a frenare l'espansione dei parchi eolici, vanno respinte. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale, che ha annunciato la volontà di elaborare in tempi rapidi il messaggio da sottoporre al Parlamento.
L'approvazione delle iniziative avrebbe gravi ripercussioni sullo sviluppo dell'energia eolica in Svizzera, che producendo elettricità soprattutto in inverno - i due terzi dell'elettricità nazionale nel semestre invernale sono infatti generati dall'eolico - non potrebbe contribuire adeguatamente alla sicurezza dell'approvvigionamento. E ciò proprio quando la produzione di energia elettrica indigena deve essere potenziata, a causa del previsto aumento dei consumi generato dalla decarbonizzazione e della crescita demografica, scrive l'esecutivo in una nota.
Molto problematiche, secondo il governo, sono le disposizioni transitorie, che prevedono la demolizione degli impianti realizzati dopo il 1° maggio 2024. Ciò crea infatti una notevole incertezza giuridica. Da qui la necessità di sottoporre le iniziative al Parlamento e al popolo il prima possibile. Il Dipartimento dell'energia e dell'ambiente (DATEC) presenterà al Consiglio federale i relativi messaggi già entro maggio.
Iniziativa "per la protezione dei Comuni"
Più in dettaglio, l'iniziativa "Per la protezione della democrazia diretta in relazione ai parchi eolici (Iniziativa per la protezione dei Comuni)" domanda che tutti gli abitanti interessati dalla costruzione di parchi eolici possano pronunciarsi democraticamente. Secondo i promotori, la Legge federale per un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili e la Legge federale concernente l'accelerazione della procedura di autorizzazione degli impianti a energia eolica indeboliscono i diritti popolari poiché trasferiscono parte delle competenze riguardanti la pianificazione del territorio ai Cantoni, che potrebbero decidere di realizzare dei parchi eolici in barba ai Comuni.
Nella sua presa di posizione odierna, il Consiglio federale ricorda però che nella stragrande maggioranza dei Cantoni - tutti ad eccezione di LU, SG, SH, NE e JU - i progetti eolici richiedono un piano di utilizzazione comunale, e quindi anche l'approvazione del Comune di ubicazione.
Inoltre, le nuove disposizioni sulla costruzione degli impianti eolici e solari di importanza nazionale adottate dal Parlamento il mese scorso prevedono il consenso esplicito dei Comuni (salvo diversa disposizione prevista dal diritto cantonale). Le principali richieste dell'iniziativa sono pertanto già soddisfatte.
L'introduzione nella Costituzione di un diritto di veto dei Comuni interessati e di quelli limitrofi rappresenterebbe invece una interferenza significativa nella competenza costituzionale dei Cantoni in materia di regolamentazione edilizia e pianificatoria, nonché nella legislazione cantonale vigente.
Iniziativa "per la protezione delle foreste"
L'iniziativa "Contro la distruzione delle nostre foreste a causa degli impianti eolici (Iniziativa per la protezione delle foreste)" chiede da parte sua che la natura sia protetta dall'installazione di eoliche nei boschi. Per ogni turbina installata, sarebbe necessario ripulire il terreno per l'equivalente di un campo da calcio. Secondo il comitato, abbattere spazi verdi per proteggere il clima è un nonsenso assoluto.
Per gli iniziativisti migliaia di ettari di foreste e aree naturali rischiano di venire sacrificati a scapito della biodiversità. Il testo non vieta però l'installazione di pale eoliche, ma chiede che siano pianificate e realizzate in luoghi diversi dalle foreste o dai pascoli boschivi.
Nel suo comunicato, il governo ricorda che attualmente la legge consente la costruzione di impianti eolici anche in aree forestali, ma solo con un'autorizzazione specifica e nel pieno rispetto delle norme ambientali e paesaggistiche. I Cantoni sono inoltre tenuti a considerare i diversi interessi di protezione, quali paesaggio, biotopi, conservazione della foresta e agricoltura. Per gli impianti con una altezza superiore a 30 metri devono anche effettuare un esame di impatto ambientale, in modo da tutelare le zone boschive potenzialmente interessate.
Anche in questo caso, dunque, la legislazione in vigore permette già di rispondere alle preoccupazioni degli iniziativisti. Secondo le autorità federali, la nuova iniziativa limiterebbe invece fortemente lo sviluppo dell'energia eolica in Svizzera. Circa il 75% dei progetti già in fase avanzata sarebbe compromesso, poiché molti si trovano vicino a zone boschive. La distanza obbligatoria di 150 metri escluderebbe quasi la metà del territorio nazionale, rendendo difficile per i Cantoni individuare nuovi siti.
Insomma, l'iniziativa corrisponderebbe de facto a un divieto tecnologico. Verrebbe inoltre violato il requisito costituzionale di un approvvigionamento energetico diversificato, fa notare il governo.