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CICLISMO

Impatto con l’asfalto a 70 km/h

Il responsabile della caduta: «Non sono un cattivo ragazzo»
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Impatto con l’asfalto a 70 km/h
Il responsabile della caduta: «Non sono un cattivo ragazzo»
Operato nella notte, il belga vuole ripartire.
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DUNKERQUE - La spaventosa caduta di ieri, lunedì, è il passato: Jasper Philipsen sta già guardando, con ottimismo, al futuro. Prima di tornare in sella dovrà però pazientare, lavorare.

Finito sull’asfalto a 70 km/h mentre lottava per un traguardo intermedio nella Valenciennes-Dunkerque, terza tappa del Tour de France, il 27enne della Alpecin-Deceuninck si è già fatto “ricostruire”. È stato immediatamente trasportato all’ospedale belga di Herentals dove, nella notte, ha subito un intervento per “sistemare” la clavicola fratturata e l'articolazione acromion-claveare, ovvero quella che collega la clavicola all’acromion, sporgenza ossea della scapola. 

Mentre il team ha comunicato che - ovviamente - darà pieno supporto al suo corridore, Bryan Coquard - ovvero colui il quale ha causato la caduta del belga - si è mostrato tristissimo: «Non so cosa sia successo. Non era mia intenzione causare un incidente, io semplicemente non volevo correre rischi. Voglio scusarmi con Jasper e il suo team. Non sono un cattivo ragazzo, non è mai piacevole quando capitano queste cose».

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