Cerca e trova immobili
ITALIA

Attentato a Sigfrido Ranucci, bomba sotto l’auto: «Potevano uccidere mia figlia»

Il giornalista ha raccontato di essere da tempo sotto minaccia. «Ma quello di stanotte è un salto di qualità preoccupante: è avvenuto proprio davanti casa»
Imago/Indipendent Photo Agency
Fonte Corriere della Sera
Attentato a Sigfrido Ranucci, bomba sotto l’auto: «Potevano uccidere mia figlia»
Il giornalista ha raccontato di essere da tempo sotto minaccia. «Ma quello di stanotte è un salto di qualità preoccupante: è avvenuto proprio davanti casa»

ROMA - Un ordigno sotto l’auto, un boato nella notte e la paura per la famiglia. Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, ha vissuto ore drammatiche dopo l’attentato avvenuto davanti alla sua abitazione a Roma nella tarda serata di giovedì.

«Mia figlia è passata davanti alla macchina pochi minuti prima dell’esplosione: potevano ammazzare lei», ha raccontato al Corriere della Sera poco dopo la deflagrazione. «Hanno usato almeno un chilo di esplosivo. Ho solo due minuti, sono qui con i carabinieri e con la scientifica», ha detto al telefono, ancora scosso.

L’esplosione è avvenuta intorno alle 22. «Mia figlia aveva parcheggiato la sua auto accanto alla mia una ventina di minuti prima. Mio figlio, invece, aveva lasciato la mia macchina lì alle 13.20», ha precisato il giornalista.

Ranucci parla di un clima pesante e ha raccontato che da mesi vive un isolamento e una delegittimazione continua. «Ho ricevuto varie minacce, tutte oggetto di denuncia: mi hanno mandato un proiettile di P38, sono stato pedinato da personaggi identificati dalla mia scorta, sono stato oggetto di dossieraggi anche dall'estero».

Sull’attentato, per ora, non ci sono certezze. Ma il conduttore non esclude un collegamento con il lavoro giornalistico: «Non so chi ci sia dietro, ma potrebbe non essere una coincidenza che pochi giorni fa ho annunciato i temi delle nuove inchieste di Report, che tornerà in onda il 26 ottobre».

Dopo aver presentato denuncia nella caserma dei Carabinieri di via Trionfale, Ranucci ha parlato con i giornalisti informando che ha una lista infinita di minacce, di vario tipo, di cui ha sempre informato le autorità e che la sua scorta ha sempre segnalato. «Quello di stanotte è un salto di qualità preoccupante: è avvenuto proprio davanti casa, dove già l’anno scorso erano stati trovati dei proiettili». Nonostante tutto, il giornalista si dice determinato e fiducioso: «Mi sento tranquillo. Lo Stato e le istituzioni mi sono sempre stati vicini».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE