Sorriso AET, l'utile è da record

L'Azienda Elettrica Ticinese ha messo a bilancio un utile consolidato di 45 milioni grazie a «condizioni meteo particolarmente favorevoli alla produzione idroelettrica».
BELLINZONA - Sono passati solo due anni. Ma sembra una vita. Sì, perché l'Azienda Elettrica TIcinese (AET) è passata dal suo anno più buio (nel 2022 aveva fatto registrare la perdita più alta di sempre con 56 milioni di deficit) a quello più scintillante. Nel 2024 l'AET ha infatti messo a bilancio un utile consolidato da record di 45 milioni favorito da «condizioni meteorologiche particolarmente favorevoli alla produzione idroelettrica».
Un risultato positivo, quello conseguito dall'azienda, che - come è stato precisato oggi in conferenza stampa a Monte Carasso - è stato raggiunto nonostante un «contesto di profonda trasformazione e crescente complessità per tutto il settore elettrico».
Neve, manna dal cielo - A spingere la produzione di energia idroelettrica ha giocato un ruolo chiave il ritorno della neve sulle Alpi ticinesi, dopo due anni di siccità. «Lo scioglimento primaverile e precipitazioni regolari nel corso dell'anno - precisa AET - hanno quindi consentito agli impianti di raggiungere una produzione idroelettrica nettamente superiore alla media decennale, con 1'142 GWh generati rispetto ai 555 GWh del 2023. Questa ripresa ha inciso positivamente sull’andamento dell’esercizio, che si è chiuso con un risultato operativo di 46 milioni, in netta crescita rispetto all’anno precedente».
Mercato complesso - Alla buona produzione ha fatto da contraltare un quadro di mercato la cui gestione si fa sempre più complessa. «Rispetto ai dodici mesi precedenti - precisa AET - i prezzi dell’energia hanno registrato una significativa flessione, che ha limitato i margini operativi. Ancora più impattanti sono state le conseguenze della crescita della produzione fotovoltaica durante la primavera e l’estate: i picchi nelle ore centrali della giornata hanno generato eccessi di offerta sui mercati, portando al record di 293 ore con prezzi negativi nella sola Svizzera, contro le 76 registrate sull’intero 2023. Un fenomeno inedito, che ha comportato – e continuerà a comportare – oneri crescenti per la gestione degli sbilanciamenti di rete».
La nuova legge - La nuova Legge federale sull’energia, approvata dal popolo lo scorso 9 giugno, introduce una serie di strumenti che consentiranno alle aziende del settore energetico di affrontare questa e le altre sfide legate alla transizione energetica. «La nostra strategia - sottolinea AET - è incentrata sulla valorizzazione delle risorse rinnovabili del Ticino ed è in linea con le nuove normative e orientata ai cambiamenti in atto. Le recenti evoluzioni del mercato confermano la centralità strategica della flessibilità dell’idroelettrico per il futuro equilibrio del sistema. Siamo però soltanto all’inizio - conclude l'Azienda - di una lunga fase di trasformazione, che richiederà ulteriori e continui adattamenti».









