Bus prigionieri del traffico: «La soluzione? Meno auto in città»

Colonne infinite e cantieri rallentano il trasporto pubblico in città, TPL: «In costante lavoro, ma servono più corsie preferenziali».
LUGANO - Traffico congestionato, cantieri, talvolta, persino incidenti. E così, il caos per le strade di Lugano è servito. Una condizione che provoca continui ritardi nelle corse degli autobus cittadini, troppo spesso ostaggi degli ingorghi che inevitabilmente si formano. Una situazione, questa, che il direttore della Trasporti Pubblici Luganesi SA, Roberto Ferroni, non nega affatto. «È evidente - ha dichiarato a tio.ch/20 Minuti - che i cantieri rappresentano un problema per noi, ma lo sono anche per il traffico privato: se il bus è in colonna, lo è anche l'auto. Abbiamo comunque alcune corsie preferenziali, seppur poche. Allo stesso tempo, la Città sta lavorando per ottimizzare le fasi semaforiche in modo da dare maggiore priorità al trasporto pubblico».
In tante città svizzere i bus passano a intervalli di un mezzo ogni sei minuti. Lugano ha la vocazione di città, ma nessun bus passa ogni sei minuti. Non è il caso di inserire più corse su alcune tratte particolarmente utilizzate, come nel caso della linea 4 che collega la stazione all’ospedale e ha una frequenza di 15 minuti?
«Negli ultimi anni abbiamo già fatto un salto di qualità: la corsa ogni 15 minuti non esiste più da tempo. Oggi abbiamo una frequenza di 10 minuti e, per esempio, sulla linea 3 durante le ore di punta arriviamo già a 7,5 minuti. Non si esclude che in futuro si possa potenziare ulteriormente la frequenza di alcune linee, ma già oggi garantiamo un buon servizio con i 10 minuti e una copertura giornaliera di 19,5 ore su 24».
Perché non è possibile incrementare le corse già ora: manca personale o mezzi da mettere in strada?
«Il committente, ossia il Dipartimento del territorio, ci ha incaricato di portare alcune linee alla frequenza di 10 minuti, e in certi casi anche a 7,5 minuti. Qualora dovessero chiederci un ulteriore potenziamento, siamo pronti a far fronte all’aumento di veicoli, corse e frequenze».
TPL, ARL, Autopostale: ognuno ha regole e fermate diverse. Spesso questa divisione, agli occhi dell’utente, non è del tutto chiara.
«La sezione della mobilità del Cantone è quella che organizza le coincidenze. A livello tariffario, invece, c’è la comunità tariffaria integrale: noi aziende collaboriamo all’interno della commissione di gestione della comunità tariffale, che si riunisce più volte all’anno per discutere temi comuni».
Quali sono le principali lamentele o richieste dei cittadini che arrivano ai vostri sportelli?
«A causa dei numerosi cantieri, le lamentele principali riguardano la puntualità. Pc ma dal traffico privato e dai lavori stradali. Cerchiamo comunque di ridurre i disagi inserendo autobus supplementari sulle linee più colpite».
C’è un modello svizzero, o anche europeo, che potrebbe prendere in considerazione come riferimento per Lugano?
«Il modello delle città svizzere è sicuramente valido. Tuttavia, il confronto è difficile: molti centri urbani dispongono di strade molto più larghe delle nostre. Il nostro territorio è congestionato, con vie più strette, e non sempre è possibile ricavare corsie preferenziali. Se non si interviene riducendo il traffico privato, sarà difficile migliorare in questo senso».
E se potesse cambiare un solo aspetto della mobilità, quale sarebbe?
«Senza dubbio introdurrei più corsie preferenziali per gli autobus».


















