Lupo e calabrone asiatico in Ticino: emergenze diverse, stesso bisogno di azione

Christian Tresoldi, consigliere comunale Città di Lugano.
Negli ultimi mesi la presenza del lupo nelle valli ticinesi è diventata un vero banco di prova per la politica cantonale. Quando gli agricoltori e gli allevatori scendono in piazza, come è successo a Bellinzona, vuol dire che qualcosa non funziona più. Le predazioni aumentano, gli indennizzi tardano e chi vive di agricoltura si sente abbandonato. La questione non può più essere trattata solo come un dibattito ideologico tra ambientalisti e allevatori. Serve una gestione concreta e responsabile della fauna selvatica capace di garantire sicurezza, equilibrio e rispetto per tutti. Due a mio avviso sono le misure che si potrebbe mettere in campo subito:
- Cattura e trasferimento dei lupi problematici È possibile utilizzare dardi tranquillanti per catturare gli esemplari che si avvicinano ai villaggi o attaccano ripetutamente il bestiame, e trasferirli in aree più isolate. È una soluzione rispettosa della natura, ma che richiede personale formato, mezzi adeguati e tempi rapidi.
- Abbattimento selettivo : Quando un branco crea danni continui, la rimozione controllata è prevista dalla legge federale. È già stata applicata in altri Cantoni con risultati positivi meno predazioni e più serenità per chi lavora sul territorio.
Ma non è solo il lupo a preoccupare. Negli ultimi mesi in Ticino è comparso anche il calabrone asiatico, una specie invasiva che minaccia la biodiversità e l’apicoltura locale. Attacca le api mellifere, compromettendo la produzione di miele e l’intero equilibrio ecologico. È un problema meno mediatico, ma potenzialmente più distruttivo sul lungo periodo. Anche qui serve un piano d’azione immediato: mappatura dei nidi, squadre di intervento rapide e campagne informative per i cittadini. Anche perché sono molto pericolosi: una loro puntura può essere letale, in particolare per chi è allergico, rilascia un feromone d’allarme che richiama immediatamente altri calabroni del nido rendendo l’attacco collettivo e difficile da gestire. Il Ticino ha bisogno di una politica ambientale moderna, che agisca con competenza e coraggio.